Alessandro Boschi
Dario Argento non è solo uno dei più grandi registri di genere di tutta la storia del cinema italiano; è anche (e soprattutto) il più grande talento visivo del nostro cinema. Forse, però non tutti ricordano che, negli anni Settanta, prima di intraprendere la carriera di registra, Argento è stato innanzitutto un critico militante, acuto e non convenzionale. In questo volume Stefano della Casa riunisce per la prima volta gli interventi critici di Argento, pubblicati sulle colonne di “Paese Sera” o su riveste specializzate come “Filmcritica”: interviste, commenti, resoconti giornalistici in cui sfilano i più importanti protagonisti del “nuovo cinema” italiano dell’epoca (Antonioni, Bellocchio, Bertolucci, Brass, Ferreri, Pasolini), ma anche registi e attori “storici” (da Visconti a John Wayne, da Fellini a Vivien Leigh), protagonisti del cinema di genere (da Leone a Damiani a Vicario), battaglie politiche contro la censura e teorizzazioni sulla psicologia dello spettatore e i meccanismi spettacolari del cinema. Per l’acuta capacità di rompere gli equilibri consolidati, dando via libera a un talento critico che supera qualsiasi schema prefissato, gli scritti di Argento rappresentano un’autentica scoperta, che getta nuova luce sulla figura e l’opera di uno dei più personali autori del cinema contemporaneo.